Nel 1956, l'allora Sindaco di Teramo Carino Gambacorta, decide di dotare la città di un Monumento ai Caduti di tutte le guerre per tenere sempre vivo il ricordo del martirio subito durante i due conflitti mondiali.
L'opera viene commissionata all'ormai famoso scultore Venanzo Crocetti, il quale si mise subito a lavoro per progettare, in maniera condivisa con l'amministrazione, l'opera richiesta. Bisognerà aspettare il 1972 per assistere alla realizzazione del monumento posto nella parte terminale di Viale Mazzini, i Tigli per tutti i teramani, inaugurata in pompa magna, alla presenza delle massime autorità cittadine.
Il gruppo scultoreo supera i quattro metri d'altezza e comprende quattro sculture, tre di queste rappresentano: il Caduto della Terra, il Caduto del Mare e il Caduto del Cielo, longilinee e verticali nella realizzazione, protese in pose tanto innaturali quanto reali, raffigurate nel momento in cui sono state colte dalla morte per mano del nemico. Queste figure fanno parte di un vero e proprio mausoleo, distinte e lontane l'una dall'altra, si inseriscono perfettamente nell'ambiente circostante che, circolare e chiuso da una bassa vasca di marmo bianco, ospita al centro la quarta figura, probabilmente la più importante, portatrice di un volere universale: il Cavaliere della Pace. Giovane uomo, dallo sguardo sicuro e dai bei lineamenti, il cavaliere cerca di condurci verso la possibilità di un altro mondo.