Voluti da Vincenzo Savini, personalità appartenente ad una delle famiglie più facoltose della città, deputato dal 1924 e di lì a poco Podestà di Teramo, i Portici che da lui presero il nome furono edificati a metà degli anni venti. L'idea iniziale era quella di costruire non solo il porticato ma anche un giardino pensile nell'area sita tra Largo Melatini e Corso Cerulli. Progettata dall'ingegnere Alfonso De Albentiis su disegno di Bartolomeo Cichetti, l'opera fu compiuta con speditezza tant'è che poteva dirsi conclusa nel 1926.
Realizzata in stile rinascimentale, essa ha ingentilito e arricchito uno scorcio importante della città posto tra il Corso, Palazzo Melatini e la trecentesca Chiesa di S. Francesco, oggi S. Antonio. Il Portico, della lunghezza complessiva di settanta metri, è sostenuto da grifi sui quali si innalzano colonne in marmo di Verona coronate da capitelli in stile. Un'opera moderna, dunque, che tuttavia si inserisce gradevolmente nel tessuto urbano e architettonico della città dandone un'immagine di gradevolezza.